Perché CSI Assistant?
Nel panorama giudiziario attuale è cresciuta in maniera esponenziale l’attenzione, da parte della magistratura e dell’opinione pubblica, nei confronti della fase dell’investigazione tecnico-scientifica attuata nel corso delle indagini preliminari e dei procedimenti penali eventualmente instaurati. In conseguenza di ciò programmi televisivi e processi con un’alta esposizione mediatica hanno fatto sì che si accendessero i riflettori sulle scienze forensi e sulle fonti di prova, che dell’investigazione scientifica sono il materiale imprescindibile. In particolare sotto la lente di ingrandimento è finita non solo l’attività di investigazione e analisi del personale specializzato dei nuclei scientifici (RIS, Polizia Scientifica, etc.) ma anche (e forse soprattutto) quella degli operatori di polizia che per primi intervengono sulla scena di un reato o di un evento critico.
La comunità scientifica forense internazionale ha fatto proprio un modo di dire derivato dall’informatica, GARBAGE IN, GARBAGE OUT (SPAZZATURA IN ENTRATA, SPAZZATURA IN USCITA), come a dire che se il personale tecnico specializzato si trova ad intervenire su un luogo o su reperti che gli operatori arrivati per primi non hanno correttamente gestito, la successiva attività di indagine scientifica si dovrà basare su materiale (fonti di prova) di scarsa qualità o del tutto assente, se si è lasciato che andasse totalmente disperso.
L’impossibilità di poter ricostruire gli eventi ha una doppia ricaduta negativa poiché la mancanza di certezze sulle dinamiche del fatto, oltre a pregiudicare l’accertamento della verità, lascia spazio alla costruzione da parte di chiunque di ipotesi alternative e a volte fantasiose, che spesso vedono l’addebito delle responsabilità agli stessi operatori di polizia.
La possibilità di migliorare le procedure di intervento del personale che per primo interviene sulla scena di un reato o di un evento critico (il primo anello della catena investigativa) risiede nell’implementazione di una formazione ad hoc sul modo di congelare e documentare i luoghi e le fonti di prova e di realizzare una eventuale repertazione di quelle che corressero il rischio di inquinamento o dispersione. Non si tratta di rendere ogni operatore un tecnico specializzato ma, molto più semplicemente e razionalmente, di fornire a tutto il personale che potrebbe trovarsi ad arrivare per primo sulla scena di un evento le informazioni di base per poter bene operare a tutela propria e delle fonti di prova.
Ovviamente in una società altamente digitale, la tecnologia può fornire un aiuto enorme, in questo senso.
Obiettivo
Ritenendo indispensabile una corretta gestione dei luoghi interessati da un evento criminoso, che consenta al tempo stesso la piena tutela degli operatori di polizia e l'esaustivo accertamento della dinamica dei fatti a fini giudiziari, la società Hinge 16 ha sviluppato, avvalendosi dell'ausilio di esperti del settore, l'applicativo CSI Assistant dedicato all'attività di congelamento della scena del crimine e di repertamento delle fonti di prova.
Attraverso una serie di domande CSI Assistant guida l'operatore in un percorso univoco che consente la corretta e puntuale gestione della scena e delle fonti di prova in essa contenute, mantenendo nel contempo traccia delle azioni svolte in un server protetto (gestito dalla società) che non consente modifiche successive, così da rendere la sequenza storicizzata utilizzabile in sede processuale per documentare le attività messe in atto.
Le istruzioni fornite sono estremamente chiare ed esaustive e di rapido e intuitivo utilizzo, così da poter essere messe in atto anche in situazioni di emergenza.
Unitamente a CSI Assistant viene fornito un tablet su cui installarlo e un kit in valigetta contenente il materiale necessario ai fini della repertazione delle fonti di prova.
Esempio di percorso guidato per il repertamento di una fonte di prova.
La soluzione
La soluzione integrata CSI Assistant permette di gestire un flusso di lavoro specifico per la descrizione e raccolta informazioni di una generica scena del crimine.
Il sistema viene alimentato da un flusso di questionari preparati tramite un applicativo web protetto, quindi vengono fornite tramite API le informazioni ad una app per Android che ne permette di gestire l’intero ciclo delle informazioni e quindi storicizzate nel server per essere successivamente gestite per realizzare report statistici e documentazione inerente al caso.
L’app è protetta da accessi accidentali tramite un sistema di autenticazione, generati e gestiti da un’applicazione web di back-office, che permette ad utenti specifici di gestire le utenze abilitate e la visualizzazione dei report.